Vivere in un condominio comporta regole ben precise, esiste un caso in cui si può pretendere l’allontanamento dell’amministratore, ecco di quale si tratta.
L’idea di vivere in condominio potrebbe non piacere a tutti perché si teme di non avere la libertà di cui si potrebbe godere quando si abita in una casa autonoma, ma non è detto che tutto sia negativo. Grazie a una soluzione come questa, infatti, si potrebbero instaurare rapporti forti con i vicini, anche se necessario dover sottostare a regole ben precise, determinanti anche per il bene comune.
Un ruolo determinante è svolto dall’amministratore, che dovrebbe vigilare su eventuali dispute che possono sorgere nel corso del tempo e cercare di riportare quanto prima la pace. Chi ha questo incarico deve essere ben conscio della sua importanza, a volte può esserci il rischio concreto di commettere un errore che può avere gravi conseguenze per tutti e che può portare i condomini a destituirlo da questo compito così cruciale.
Essere amministratore di condominio comporta non poche responsabilità, per questo sarebbe bene valutare con estrema attenzione a chi affidare questo ruolo. I compiti di cui si deve occupare sono diversi, tutti altrettanto importanti, dalla gestione delle aree comuni dell’edificio alla gestione dei fornitori di servizi come gas ed elettricità, ma senza dimenticare la convocazione delle varie assemblee e il dover traccia dei vari pagamenti.
Il rischio di dimenticarsi qualcosa può essere purtroppo concreto, è anche per questo che i condomini potrebbero essere di supporto per una questione da cui non è possibile soprassedere, la presentazione del rendiconto o bilancio consuntivo, che deve avvenire con cadenza annuale, relativo all’anno precedente. Questo deve essere presentato all’assemblea condominiale, che ha il compito di valutarlo e approvarlo.
Il documento permette a tutti i residenti dello stabile di avere una visione chiara e aggiornata della gestione dello stabile sul piano economico, così da non avere dubbi sulla gestione dei fondi a disposizione. Rispettare la scadenza è determinante, qualora questo non dovesse avvenire è possibile destituire dall’incarico l’amministrazione di condominio. A confermarlo è l’articolo 1130, Comma 10, del Codice Civile, dove si sottolinea che il professionista deve “redigere il rendiconto condominiale annuale della gestione e convocare l’assemblea per la relativa approvazione entro centottanta giorni“. Il termine deve essere calcolato dalla chiusura dell’esercizio annuale del condominio, che di solito coincide con l’anno solare.
Ritardare nella convocazione dell’assemblea di condominio in cui presentare il bilancio fa pensare che l’amministratore non sappia svolgere nel modo migliore il compito che gli è stato assegnato. Grazie al rendiconto si può infatti capire se l’amministratore stia agendo per il bene del condominio e, se necessario, fare obiezioni se non si è d’accordo su qualcosa che è stato fatto. Basta anche solo pochi giorni di calendario per revocare il suo ruolo, non è necessario presentare alcun pregiudizio a riguardo.
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